AVVISO

La proprietà di quanto pubblicato in questo blog è di esclusiva proprietà dell'autore, chiunque copi, e/o diffonda senza l'autorizzazione dello stesso, sarà denunciato all'autorità competente.

giovedì 8 ottobre 2020

Sogno di Profeta 03


A volte un sogno apre orizzonti inaspettati..





Il Cappellaio attonito guardava i pupi nel teatrino ed io pur sapendo di essere lui, osservo dall'alto di una quercia ciò che accade.

La recita, a tratti drammatica, a tratti buffa, altro non era che la sua storia recente, il suo vagare per quelle lande in compagnia della fanciulla Alice.

Si rivide rappresentato in malo modo, sempre codardo e raramente esaltato.
Le risa della gente non lo tangevano nemmeno quando un bimbo lo riconobbe gridando: "GUARDATE E' LUI! E' LUI! E' IL MATTO DELLA RECITA. GUARDATE CHE OCCHI, E' PROPRIO LUI".

Il trambusto provocato dal bimbo irritò come sempre l'Artista che fece calare il purpureo drappo a chiuder la recita, ma nessuno se ne avvide, eran tutti a guardare il Cappellaio.
Alcuni lo schernirono, altri allontanavano i bambini da lui con timore. Improvvisamente nessuno ricordava che si fossero adunati per goder di uno spettacolo. 

Tutti immobili a guardar il matto. 

Poi tutto tacque. Un silenzio surreale riemmpì quella radura.
Tutti i presenti erano in attesa di qualcosa, nessuno avrebbe saputo dir cosa, ma tutti aspettavano immobili e silenziosi. 

Il Cappellaio si infuriò non per lo scherno, ma perchè la recita non era terminata, lui voleva vederne il finale. Lui Doveva sapere come finiva la Storia.

Incurante di tutti quegli occhi che lo osservavano, corse verso il piccolo teatro urlando: "FINISCI LA RECITA ARTISTA. LA GENTE TACE NON SENTI? NESSUNO PARLA, NESSUN SI MUOVE". 

Così dicendo iniziò a picchiare contro il teatrino che di poche assi era costruito. Ad ogni colpo la sturttura scricchiolava, ma nessun segno di voler continuar la recita. Nessun movimento dall'interno, nessuna voce.

Il Matto allora diede un colpo più forte gridando: "ALLORA? STIAMO ASPETTANDO!" , ma quell'ultimo colpo fece cadere una delle assi aprendo un varco alla vista del Matto.
"No! Tu no! Non ci credo, perchè? Perchè lo fai?", balbettava pronunciando queste parole. Continuava a guardare tra le assi senza ormai più muoversi, come mutato in statua di sale.

E in quel momento, io, il Sognatore instabile, cambio la mia prospettiva e rientro in me, Cappellaio Matto. Sono io a guardare tra quelle vecchie assi e lo stupore è grande.

Davanti a me, c'era Alice. Era lei a manovrare i pupi. Dell'Artista nessuna traccia.


Vostro Profeta instabile

Nessun commento:

Posta un commento